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Correlazioni in Medicina



Valutazione della pressione arteriosa ottimale nei pazienti con stenosi asintomatica della valvola aortica


L’evidenza per il trattamento dell'ipertensione nei pazienti con stenosi valvolare aortica asintomatica è scarsa.
Sono stati utilizzati i dati dello studio SEAS ( Simvastatin Ezetimibe in Aortic Stenosis ) per valutare quale pressione sanguigna sarebbe ottimale.

In totale sono stati analizzati 1.767 pazienti con stenosi aortica asintomatica e nessuna malattia aterosclerotica manifesta.

Gli endpoint erano: mortalità per qualsiasi causa, morte cardiovascolare, insufficienza cardiaca, ictus, infarto del miocardio, e sostituzione della valvola aortica.

L'incidenza di mortalità per tutte le cause è stata la più alta per una pressione sistolica media di follow-up di 160 mmHg o superiore ( 4.3 per 100 anni-persona ) e la più bassa nei valori sistolici compresi tra 120 e 139 mmHg ( 2.0 per 100 anni-persona ).

All'analisi multivariata, la mortalità per tutte le cause è risultata associata a una pressione sistolica media inferiore a 120 mmHg ( hazard ratio, HR=3.4 ), pressione diastolica di 90 mmHg o superiore ( HR=1.8 ) e pressione differenziale inferiore a 50 mmHg ( HR=1.8 ), con pressione sistolica di 120-139 mmHg, pressione diastolica di 70-79 mmHg, e pressione differenziale da 60 a 69 mmHg presa come riferimento.

Una bassa pressione sistolica e diastolica ha aumentato il rischio nei pazienti affetti da stenosi aortica moderata.
Con una pressione sistolica variabile nel tempo da 130 a 139 mmHg utilizzata come riferimento, la mortalità è aumentata tra i pazienti con pressione sistolica di 160 mmHg o più ( HR=1.7; P=0.033 ) e pressione compresa tra 120 e 129 mmHg ( HR=1.6; P=0.039 ).

In conclusione, la pressione arteriosa ottimale sembra essere la pressione sistolica di 130-139 mmHg e la pressione diastolica di 70-90 mm Hg nei pazienti con stenosi aortica asintomatica e nessuna malattia aterosclerotica manifesta o diabete mellito. ( Xagena2016 )

Nielsen OW et al, Circulation 2016; 134: 455-468

Cardio2016


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